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L’Italia, per la sua conformazione geologica, è un territorio a elevata sismicità, caratterizzato da numerose faglie attive. Non a caso, negli ultimi anni abbiamo assistito a diversi terremoti con anche conseguenze tragiche. Per evitare che ciò si ripeta, la progettazione antisismica, che si basa su criteri ingegneristici avanzati, assume un ruolo fondamentale: si pone l’obiettivo di ridurre la vulnerabilità degli edifici, a garantire la sicurezza strutturale, limitando i danni agli edifici in caso di eventi catastrofici e proteggendo vite umane e garantendo la sicurezza strutturale.
L’evoluzione delle tecnologie costruttive e l’emanazione di normative hanno permesso di sviluppare strategie sempre più efficaci per ridurre il rischio sismico. Nelle prossime righe esploreremo i principi della progettazione antisismica, le normative vigenti e le tecnologie impiegate per migliorare la sicurezza degli edifici di nuova generazione.
L’analisi del rischio sismico si basa su un approccio probabilistico: non è possibile prevedere con certezza la localizzazione e l’intensità del prossimo terremoto, ma si può stimare la probabilità che avvenga in un dato intervallo temporale.
La classificazione sismica suddivide il territorio italiano in quattro zone:
Le aree appena citate sono state introdotte con l’Ordinanza PCM 3274/2003, la quale ha eliminato le zone precedentemente considerate “non classificate”, in modo da garantire una progettazione adeguata su tutto il territorio nazionale.
Le normative antisismiche hanno subito un’evoluzione significativa negli ultimi decenni, allineandosi agli standard internazionali. Tra i principali riferimenti troviamo:
Le Regioni, a loro volta, hanno adottato normative specifiche per la gestione del rischio sismico, comprese verifiche e procedure di controllo sulle costruzioni. Tutto ciò garantisce un’applicazione più capillare della normativa in base alle peculiarità geologiche locali.
Le normative antisismiche per le nuove costruzioni impongono standard elevati affinché gli edifici possano resistere agli eventi sismici senza compromettere la sicurezza delle persone e la funzionalità della struttura. La progettazione deve tenere conto di molteplici fattori, a partire dalla configurazione architettonica e strutturale fino alla scelta dei materiali.
Le nuove costruzioni utilizzano materiali con elevate capacità di resistenza e duttilità, come il cemento armato arricchito con armature speciali o l’acciaio strutturale. Tali elementi permettono alle strutture di deformarsi in modo controllato, dissipando l’energia sismica senza subire cedimenti improvvisi. Anche l’impiego di compositi fibrorinforzati rappresenta una soluzione avanzata per incrementare la resistenza alle sollecitazioni.
Oltre ai materiali, la configurazione strutturale gioca un ruolo determinante nella risposta dell’edificio ai terremoti. È essenziale che la distribuzione delle masse e delle rigidezze sia il più regolare possibile, sia in pianta che in elevazione. Gli edifici con geometrie squilibrate o con variazioni brusche nelle dimensioni possono essere soggetti a fenomeni torsionali che ne compromettono la stabilità. Per questo motivo, la normativa impone criteri di progettazione che minimizzano le irregolarità e garantiscono una risposta sismica più prevedibile e sicura.
Un’altra importante misura nella progettazione antisismica è l’adozione di sistemi di isolamento e di dissipazione energetica. Gli isolatori sismici, posizionati tra la fondazione e la struttura, riducono significativamente l’accelerazione trasmessa all’edificio durante un sisma, mentre i dissipatori di energia assorbono le vibrazioni, limitando gli spostamenti e le deformazioni strutturali.
Le fondazioni devono essere progettate in base alla risposta del suolo alle sollecitazioni sismiche. In zone a rischio liquefazione, dove il terreno può perdere resistenza a seguito delle vibrazioni del terremoto, si utilizzano tecniche di consolidamento del suolo o fondamente profonde che assicurano una maggiore stabilità. Inoltre, un’analisi dettagliata della risposta sismica locale consente di progettare l’edificio in modo da ridurre le amplificazioni delle onde sismiche.
Per garantire la conformità agli standard di sicurezza, le nuove costruzioni devono essere sottoposte a verifiche strutturali e prove dinamiche prima della loro ultimazione. Il DM 17 gennaio 2018 stabilisce precise linee guida per il collaudo statico e dinamico degli edifici, prevedendo test di carico e simulazioni sismiche.
In alcuni casi, vengono installati sensori di monitoraggio strutturale che permettono di rilevare in tempo reale eventuali anomalie nella risposta dell’edificio alle sollecitazioni, migliorando la prevenzione e la gestione del rischio sismico.
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